A Narni, al confine col comune di San Gemini, è prevista la costruzione di un’opera che nessuno vuole: i cittadini si stanno mobilitando, le imprese denunciano le perdite che un’opera di questo genere produrrebbe in un territorio densi di attività ricettive, ristorative e di colture di pregio. Il patrimonio naturalistico e archeologico verrebbe compromesso. Gli 80 camion che si stima passeranno per la strada di Quadrelletto e per l’antico Ponte Caldaro avrebbero un impatto terrificante.
Sul tema c’è fermento anche in Consiglio regionale. Da più parti emergono dubbi e distinguo, le carte non sono chiare, mancano dei pezzi. Perché tutto questo silenzio? E perché si è arrivati a convocare la conferenza dei servizi il prossimo 7 febbraio? Noi chiediamo risposte serie.
Antonio Tacconi